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Stress: "il Male del XXI secolo"

Dott.ssa Sara Bosatra - Psicologa, Psicoterapeuta Espressiva • 5 novembre 2020
Lo stress è stato definito il “Male del XXI secolo” dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità): ne soffre oltre l'85% della popolazione italiana (dati Assosalute 2018). 

Tutti abbiamo sperimentato nella vita situazioni di stress più o meno forte di fronte a imprevisti, cambiamenti, eventi di vita positivi e negativi, scadenze, conflitti, attese. Pensando ad esempio agli ultimi due anni, ciascuno potrà avere in mente gli eventi che sono stati più difficili da affrontare a livello emotivo ed energetico.

Non è però detto che si tratti di situazioni di per sé negative o gravi: il malessere dello stress è infatti generato non tanto dal singolo evento, quanto dalla personale percezione di non essere capaci di viverlo e sostenerlo. Ad esempio, una promozione potrebbe generare un senso di pesantezza per le nuove responsabilità, al punto da provocare sintomi psicosomatici, comportamenti di autosabotaggio o richieste di demansionamento.

Allo stesso modo, qualcuno potrà pensare a un evento ritenuto comunemente motivo di fortissimo stress, come un trasloco, e accorgersi di averlo invece vissuto con serenità ed entusiasmo, mentre potrebbe aver sperimentato molta fatica per piccoli compiti quotidiani ritenuti semplici da altre persone, come viaggiare da pendolare per andare al lavoro.

La vita ci propone di continuo di adattarci al cambiamento, questo è inevitabile. 

Ciò però non significa che dobbiamo sopportare gli effetti psicofisiologici dello stress fino alle estreme conseguenze.

Lo stress non efficacemente gestito è dannoso per la salute psicofisica. Comporta tensioni corporee, nervosismo, stati ansiosi, irritabilità, manifestazioni psicosomatiche, riduzione dell’autostima, disturbi del sonno, diminuzione delle difese immunitarie, aumentando dunque il rischio di sviluppare patologie organiche e psichiche.

La psicologia della Salute ha ampiamente indagato gli effetti della capacità di gestire lo stress in relazione alla qualità della vita. Qualsiasi cambiamento, desiderato e non, richiede un processo di adattamento che può suscitare un senso di paura, pesantezza, blocco. Lo stress nasce dalla sensazione di non riuscire ad adattarsi, a stare dietro al cambiamento, a soddisfare l’aspettativa dell’ideale proprio e altrui, o ancora la paura di fallire, deludere, perdere il certo per l’incerto, non essere all’altezza.

 
È davvero possibile imparare a gestire lo stress? SÌ!


Riuscire a gestire lo stress significa essere capaci di regolare le emozioni, dedicarsi a un recupero efficace del proprio benessere e proporre attivamente azioni, alternative o possibili soluzioni per stare bene (o meglio) nei diversi contesti di vita.


È facile gestire lo stress? NO! E diffida da chi dice il contrario...


Gestire lo stress è DIFFICILE. Richiede molte risorse fisiche, emotive, cognitive e relazionali di cui non sempre disponiamo.

Senza contare che in Italia non esiste ancora una sufficiente cultura della prevenzione: è molto diffusa la tendenza a negare il bisogno di rallentare, alleggerire, avere supporto, fino a quando le risorse personali non sono ormai del tutto esaurite. Molti sottovalutano i segnali dello stress negativo e non riescono a dedicarsi a un recupero della propria integrità psicofisica.

A quanti è capitato di non riuscire a staccare mentalmente dal lavoro e arrivare a casa senza godersi le relazioni familiari o senza recuperare nel tempo libero?

Quanti faticano a concentrarsi efficacemente a lavoro perché il pensiero va in modo automatico a problemi familiari?

Nei periodi più provanti è del tutto normale fare fatica a regolare le proprie emozioni, mettere da parte i pensieri negativi, prendersi tempo da dedicare alla cura di sé, riuscire ad attivare il proprio potere creativo per trovare soluzioni o possibili alternative alle difficoltà. Col tempo ciascuno sviluppa le proprie strategie difensive per consolarsi, distrarsi, tirare avanti, ma non sempre si tratta di soluzioni salutari: fumo, alcol, cibo spazzatura, abbuffate, modalità relazionali aggressive, ecc.

Migliorare la gestione dello stress significa modificare abitudini disfunzionali e sviluppare nuove strategie di adattamento: questo non è facile, richiede tempo e impegno. 

Diffida da chi promette di azzerare lo stress con una semplice e facile tecnica miracolosa adatta a tutti: non puoi azzerare lo stress, e non è neanche utile farlo.

Una quota di stress offre la giusta carica per affrontare le sfide della vita, e questo ha un effetto positivo sull'autostima.

Il malessere da stress negativo si esprime in ogni persona in maniera differente, in base a carattere, esperienze, stile emotivo, percezione del corpo, salute fisica, fiducia in se stessi, risorse relazionali momentaneamente disponibili, fase di vita.

A questo proposito vorrei parlarti di alcuni falsi miti sulla gestione dello stress.

 
FALSO MITO N.1: BASTA RILASSARSI

Certamente, il rilassamento è uno dei metodi efficaci per sciogliere le tensioni muscolari, agendo indirettamente anche sull'emotività. Ma il rilassamento non è una pratica adatta a tutti, e per alcune persone è possibile riuscire a rilassarsi solo dopo aver raggiunto per altre vie uno stato emotivo di tranquillità. Questo perché non siamo tutti uguali, non abbiamo lo stesso rapporto con il nostro corpo. Può essere pericoloso affidarsi a chi propone una sola tecnica uguale per tutti, è invece importante scegliere chi ha competenze solide per costruire un percorso personalizzato. A volte serve molto di più di una tecnica di rilassamento...

 
FALSO MITO N.2: BASTA PENSARE POSITIVO

Certamente, il pensiero positivo può essere utile per alleggerire ogni situazione e alimentare la fiducia che il futuro porti qualcosa di buono. Tuttavia, perché non sia una semplice idealizzazione o una finta narrazione, il pensiero deve trovare anche solo un piccolo appoggio esperienziale per rendere veritiera la positività. Che sia l'esperienza di sicurezza trovata nel corpo, o l'aiuto concreto di alleati, o il sostegno di persone care, la positività deve ancorarsi da qualche parte, o finirà per essere percepita come una mera illusione, con l'effetto paradossale di aumentare ulteriormente il malessere da stress. E' importante scegliere un professionista preparato per integrare davvero i pensieri con il corpo, le emozioni e i comportamenti (...e non sappia solo ripeterci "pensa positivo!").

 
...Quindi come si gestisce lo stress?

 
Per un cambiamento efficace e duraturo, è importante smettere di reagire alle situazioni stressanti con comportamenti che non funzionano o che sono dannosi per la salute, e imparare a gestire lo stress senza stressarsi.


Vediamo qualche strategia:

  1. Imparare a recuperare in autonomia un senso di benessere ed equilibrio psicofisico. Come dice Rudolf Laban, dopo ogni sforzo è importante dedicarsi a un recupero, altrimenti le energie si esauriranno anzichè rigenerarsi e moltiplicarsi.
  2. Apprendere tecniche efficaci per ridurre lo stress. Esistono diverse tecniche, l'importante è trovare quelle più giuste per sé, personalizzarle e, preferibilmente, conoscerne più di una per essere meglio attrezzati nelle diverse situazioni di crisi.
  3. Limitare gli effetti negativi delle situazioni problematiche. Per riprendere fiato dalle fasi più critiche è fondamentale arginare e riconfigurare il problema, separando i contesti di vita (es. casa e lavoro) ed evitando il rimuginio, i pensieri ossessivi e le narrazioni dal linguaggio negativo.
  4. Rispondere alle situazioni critiche in maniera proattiva e connessa ai bisogni personali. Mettersi in ascolto autentico dei propri bisogni è il primo passo per attivarsi intenzionalmente e procurare ciò che serve per stare meglio. Difese come negare, minimizzare, fare la vittima, lamentarsi o assumere un atteggiamento passivo non possono che aumentare i livelli di stress in modo più o meno conscio, ma sempre dannoso per la salute.
  5. Risvegliare il potenziale creativo. La creatività è una delle risorse più preziose per la nostra capacità di adattamento, poichè consente di sfruttare la capacità della mente di trovare soluzioni alternative e originali ai problemi quando le strategie note e convenzionali non funzionano. Inoltre non va sottovalutato il ruolo dell'arte sulla salute. La Neuroestetica dimostra con evidenze scientifiche che la partecipazione a eventi artistici e culturali e la contemplazione della bellezza agisce profondamente sulla riduzione dello stress, sciogliendo le tensioni emotive e stimolando la curiosità e la creatività.
  6. Prendersi cura della salute. Cogliere i primi segnali di malessere e ricercare attivamente di ripristinare uno stato di benessere è un'ottima abitudine per la salute. Prevenire è meglio che curare! 
In generale, per imparare a gestire meglio lo stress è importante prendere consapevolezza del proprio funzionamento di fronte agli eventi stressanti, conoscere lo stress e sviluppare nuove capacità di risposta, adattamento e recupero, utili alla salute e alla qualità della vita.
dott.ssa Sara Bosatra
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